Sisma 2002, ecco tutti i fondi che Montenero ha sottratto ai veri terremotati

9 Set

Proponiamo quest’articolo, pubblicato oggi su Il Quotidiano del Molise, per far conoscere ai lettori le cifre relative ai soldi sottratti dal nostro Comune alla vera ricostruzione post-sisma. Precisiamo che, nel seguente pezzo, sono presenti giudizi di valore che non condividiamo minimamente, in quanto sfiorano l’idiozia, del tipo: “i soldi sono arrivati anche qui, sarebbe stato un peccato non approfittarne”. Ci permettiamo di aggiungere, inoltre, che è stato trascurato un “dettaglio” intrascurabile: dal 2002, gli abitanti del Cratere vivono ancora nelle casette di legno.

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Da Il Quotidiano del Molise – 9 settembre 2011

MONTENERO DI BISACCIA. Quasi tre milioni e trecentomila euro, per la precisione 3.291.943,52, questa la somma che ha fruttato a Montenero il terremoto del 2002. La rendicontazione di quanto finanziato nel periodo 2003-2010 dalla Regione Molise per i danni post sisma è stata appena pubblicata. E nel consultarla non mancano le sorprese, prima fra tutte l’impennata che le somme elargite da Palazzo Moffa subiscono da un certo punto in poi. Per i più maligni la conferma che bisogna essere nelle grazie del potere regionale per ottenere qualcosa.
L’analisi delle cifre crude, tuttavia, mostra che quasi tutte le opere pubbliche realizzate nel secondo mandato del sindaco Giuseppe D’Ascenzo (o completate in questo primo scorcio di Nicola Travaglini), sono state finanziate con i fondi del terremoto. Il quale a Montenero si avvertì, ma qualora si proponesse a chicchessia di mettere la mano sul fuoco per garantire che abbia fatto davvero danni, potrebbe rivelarsi impresa disperata trovare emuli di Muzio Scevola. Ma tant’è, i soldi sono arrivati anche qui, sarebbe stato un peccato non approfittarne da parte degli amministratori.
Nel 2003, primo anno di manna sismica, Montenero riceve 145mila euro. Le somme sono utilizzate soprattutto per pagare le autonome sistemazioni a famiglie che hanno dovuto sloggiare dalla propria casa dopo la scossa tellurica. Non mancano tuttavia voci di spesa che riguardano la riparazione funzionale di opere varie. L’anno successivo aumenta la somma elargita in favore del centro bassomolisano, all’epoca di colore opposto a quello del governo regionale, col quale cominciano anche le prime scaramucce per questioni urbanistiche. I 264mila euro del 2004 sono così utilizzati per riparazioni private e anche per le scuole. Arriva il 2005 e con esso “solo” 132mila euro, destinati sempre a riparazioni funzionali di stabili danneggiati dal sisma di tre anni prima. In linea generale hanno la stessa destinazione anche le somme percepite nel 2006, che ammontano a 180mila euro: oltre a case private, sono finanziati i lavori per ristrutturare le scuole. Nel 2007 la Regione pare tirare i cordoni della borsa: a Montenero arrivano solo 118mila euro, per riparazioni funzionali, sistemazione e riattivazione di scuole. Contributi a pioggia anche l’anno successivo: 193mila gli euro elargiti nel 2008. Infine il cambio di rotta nel 2009, quando Palazzo Moffa dirotta sul centro bassomolisano ben 345mila euro. Il cambio di passo si vede subito: a fine mandato arrivano importanti opere come la sistemazione di piazza Giovanni XXIII (accanto alla chiesa madre) e di via San Giovanni, a due passi dal centro.
Ma occorre ricordare cos’è avvenuto nel 2009 in ambito politico per tentare di avere un quadro più chiaro della situazione. A pochi mesi dalla scadenza naturale del secondo mandato di D’Ascenzo, il centrosinistra montenerese si spacca e scatena una furiosa crisi amministrativa. Dopo mesi di battibecchi, trattative, litigi, ricorsi al Tar ecc. succede che parte del centrosinistra si allea con la minoranza di centrodestra. Il risultato è la lista guidata da Nicola Travaglini, che nella primavera 2010 diventa così sindaco. E con una regione amica, ormai dello stesso colore politico dopo trascorsi spesso burrascosi, forse è anche il caso di ricevere un occhio di riguardo. Sarà per questo che nel 2010, e sempre per il famoso terremoto, arriva a Montenero la bellezza di 1 milione e 911mila euro? Chissà, intanto i frutti si vedono a suon di cemento, fognature, pavimentazioni, asfalti, lampioni nuovi ecc. Il Comune sistema una dietro l’altra le vie Pietro Micca, Beato Matteo, Regina Elena, Nicola Luciani, XXIV maggio, Valentina, Carducci, Carabba, Napoli, Enrico Fermi. E, perché no, anche il cimitero. Il terremoto forse non c’è stato, di sicuro non ha causato gli stessi danni dell’epicentro, San Giuliano di Puglia, ma va almeno riconosciuto che con i fondi sono state realizzate soprattutto opere pubbliche, oggi fruite dalla collettività. Infine, visto che i soldi sono stati stanziati comunque, quanto è costata a Montenero l’inimicizia con la Regione perdurata per buona parte degli anni Duemila? R.d’A.

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